Le due ruote possono debellare la sosta selvaggia? Se non è una rivoluzione questa, poco ci vuole perché una delle principali arterie cittadine, emblema della sosta selvaggia, si prepara a subire una metamorfosi irreversibile. La foto che abbiamo riportato in copertina è rappresentativa di ciò che è allo stato attuale: un’importante arteria per i flussi d’ingresso in città trasformata in un budello. Immaginate quindi i tempi i percorrenza per bus, pullman ed anche auto.
Il percorso ciclabile avrà il compito di collegare la Stazione Centrale, le stazioni metropolitane urbane “Vespri” e “Guadagna” e i Poli Universitari di Viale Delle Scienze e degli Ospedali Civico e Policlinico.
Finanziamento a cura del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, per un importo del primo lotto pari a i € 2.563.857,47. Pertanto chi reclamerà col solito benaltrismo altre priorità (riparazioni strade, case popolari et sims), potrà mettersi l’anima in pace in quanto i fondi sono vincolati per questo specifico intervento.
Questo il percorso coi dettagli:
Via Oreto (dal parcheggio Oreto/Viale Regione Siciliana in direzione Stazione Centrale): pista monodirezionale su corsia riservata e protetta da cordoli;
Via Oreto (tratto da piazza G. Cesare a via Bergamo in direzione rotonda Oreto): corsia in promiscuo con i bus con limite di 30km/h;
Via Oreto ( tratto da via Bergamo fino al parcheggio Oreto): pista monodirezionale .
Le diramazioni da via Oreto per raggiungere i poli ospedalieri interesseranno le seguenti strade: via Mortillaro, via S. La Franca, piazza Durante, via del Vespro, via Parlavecchio, via Tricomi, Osp. Civico.
Da via Mortillaro a sua volta ulteriori diramazioni su via del Vespro, Via L. Giuffrè, Via S. Morso, Via G. Arcoleo, Via A. Marinuzzi, Via P.E. Giudici.
Nel tratto di via Oreto (tratto da Piazza G. Cesare a via Bergamo) il percorso ciclabile sarà costituito da una pista ciclabile monodirezionale su corsia riservata e da una corsia ciclabile parallela in promiscuo con TPL.
La pista monodirezionale in sede propria avrà larghezza utile di 1,50m (in alcuni tratti di breve estensione la larghezza diminuirà fino a 1,20m) e sarà fisicamente separata dalla carreggiata con cordolature di calcestruzzo. Per mantenere inalterato il deflusso superficiale delle acque meteoriche intercettate dalla sede stradale ogni tre elementi di cordolo verrà collocato un elemento con apertura a bocca di lupo.
Altri interventi connessi alla realizzazione dei percorsi ciclabili: rigenerazione a freddo del manto stradale, segnaletica orizzontale/verticale, cordoli, ricollocazione dei contenitori per la raccolta dei rifiuti, messa in quota e/o spostamento dei chiusini intercettati dal percorso ciclabile, ricollocazione o eliminazione stalli per la sosta delle vetture (in alcune strade sarà istituita la sosta a lisca di pesce e non più in parallelo al marciapiede), rifacimento marciapiedi, nuove essenze arboree e arredi urbani come archi portabici e dissuasori.
Adesso non resta che attendere le eventuali “sollevazioni” o i presunti crolli d’incassi che qualcuno paventerà. La prospettiva comunque sarà quella di una strada più ordinata e scorrevole.
CORSO TUKORY: I MARCIAPIEDI CONTINUANO AD ESSERE DISSESTATI PERO’………..
Il 6 giugno 2018, in piena era orlandiana, una signora stava camminando in corso Tukory ,quando – a causa di un marciapiede dissestato – cadde e si ruppe un braccio.
Prognosi: 2 mesi per frattura scomposta, s.c.
La signora ha chiesto di essere risarcita dal Comune, che è tenuto a garantire la manutenzione e la sicurezza delle strade e dei marciapiedi di sua competenza, ma il Comune si è rifiutato di pagare.
Dopo oltre …….5 anni – il Giudice di pace le ha dato ragione alla signora, stabilendo che il Comune dovrà pagare alla signora ben…..4.652,96 euro e dovrà anche pagare 1.477,50 euro tra consulenza tecnica e spese di lite.
Gli avvocati del Comune pur di non pagare questi soldi, si sono inventati di tutto: prima di tutto hanno cercato di far pagare questa cifra all’ assicurazione del Comune ma tale richiesta è stata respinta in quanto – come ha stabilito la sentenza – la copertura assicurativa è prevista soltanto nei casi in cui il dissesto del manto stradale sia dovuto alla presenza di alberi e radici, cosa non accertata in questo caso.
Poi gli avvocati del Comune hanno indicato come responsabile dell’ accaduto la ….vittima( sob!!!!) sostenendo un …….presunto concorso di colpa della vittima perché il sinistro era avvenuto in pieno giorno e, quindi, la donna sarebbe caduta anche per via della sua disattenzione. Un’ipotesi che il giudice ha nettamente respinto perché ”se si affermasse tale principio si giungerebbe alla inaccettabile conseguenza che qualsiasi sinistro patito da un pedone avvenuto in orario diurno sarebbe frutto di un concorso di colpa, anche laddove, come nella specie accaduto, il dissesto della sede stradale non era segnalato”.
Purtroppo ,per il Comune, la caduta sarebbe stata determinata dal dissesto del marciapiede che, come è stato puntualizzato nella sentenza , “è tuttora divelto, sconnesso ed a saliscendi”.
Cioè, dopo 5 anni il marciapiede è ancora ……. divelto e sconnesso, però…..
Invece di riparare le strade e i marciapiedi della zona, ridotti a uno stato pietoso, il Comune ha deciso di realizzare ……..una pista ciclabile.
Bello!!!!
E la strada e il marciapiede?
Come sosteneva un mitico ex assessore comunale “ non è una priorità”.
Chi sa cosa si inventeranno ora gli avvocati comunali pur di non risarcire le persone vittime dell’ assenza di manutenzione di strade e marciapiedi ?
P.S. Forse i pedoni, invece di camminare sui marciapiedi sconnessi possono camminare sulle …….piste ciclabili.
LA PISTA CICLABILE DI VIA ORETO: UN OPERA “URGENTE”?
Il progetto della nuova pista ciclabile di via Oreto, che collegherà la stazione centrale con viale Regione siciliana, finanziato grazie a una variazione di bilancio in Consiglio comunale, lascia molte perplessità.
Certamente si tratta di un’infrastruttura importante ma che rischia di scontrarsi con i problemi di viabilità e di spazi e di aggravare la mobilità in questa caotica zona.
Inoltre , sulla realizzazione di tale pista ciclabile, pesa, come un macigno la situazione del ponte di via Oreto.
Ma i progettisti e i consiglieri comunali hanno mai attraversato il ponte di via Oreto?
Doppiamo sospettare si tengono lontani da questa opera ammalorata che da anni attende un intervento di manutenzione: marciapiedi transennati, buche (una si è aperta recentemente), cantieri infiniti, interruzioni e problemi di viabilità.
Probabilmente questi signori non sanno che sul ponte Oreto esistono ingenti limitazioni alla viabilità a causa di ordinanza comunale del 4 aprile 2021 . Documento nel quale viene imposto il divieto di transito veicolare per i mezzi superiore a 35 quintali :un limite che, di fatto, impedisce il transito dei mezzi pubblici .
Una mazzata a cui si aggiunge anche il divieto “assoluto” di transito ……pedonale che vige sul ponte. Limitazione dovuta alla condizione precarie dei marciapiedi, messa ancora di più a nudo dalla formazione di una nuova buca ,tappata in qualche modo dalla maestranze del Comune, ma che indica lo stato disastroso dell’ opera.
In parole povere, il ponte non può essere attraversato dai pedoni ma dalle biciclette , si.
Invece di iniziare al più presto i lavori di manutenzione e di messa in sicurezza , su questo ponte pericolante, qualcuno ci vuole realizzare una ….pista ciclabile.
COMPLIMENTI !!!!!!!!
E mentre si ha tanta fretta di iniziare i lavori per la pista ciclabile, quelli per il ponte ….sono immobili.
I lavori sarebbero dovuti partire quest’anno: la prima tranche degli interventi è stata infatti assegnata l’8 febbraio scorso , ciò in attesa che si completi la fase progettuale.
E, proprio su quel fronte, si sono registrati pesanti ritardi.
Il consigliere comunale , Antonino Randazzo, ha così commentato la situazione : . “Siamo ancora in fase d’aggiudicazione della progettazione esecutiva dei lavori sulla struttura. Speriamo che possano iniziare nel 2024. Anche perchè, la situazione è pericolosa. Nei giorni scorsi c’è stato un cedimento del marciapiede che, di fatto, è inagibile”.
Perciò per gli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza del ponte bisognerà attendere, mentre per la pista ciclabile ……..
Le piste ciclabili sono sempre le bevenute perchè permettono a molti palermitani di non prendere la macchina soprattutto nel periodo attuale di transizione energetica in cui dobbiamo ridurre le emissioni di anidrite carbonica in tempi brevi, però devono essere fatte bene non nei marciapiedi come in via libertà con la giunta orlando,Poi anteporre altre opere per fare qualcosa a Palermo e in Sicilia significa non fare niente, è un buon metodo per non fare niente e invece bisogna fare tutto